Urge, per onestà, rivalutare Pierluigi Bersani. Credo che mezza Italia lo stia facendo ma nessuno lo dichiara apertamente. Bersani è quello che è: non eccelle in carisma, e più che sfondare il video lo addormenta, ma bisogna dire che è stato coerente sino all’estinzione totale. Ha ricevuto un incarico di governo in fondo solo per sport ma ha tentato un rinnovamento restando sommessamente sordo ai molteplici richiami dell’inciucio, un inciucio che in Italia ha preso il nome di “Governo delle larghe intese”. A guardare bene… mentre l’allora segretario del Pd si stava facendo mettere all’angolo via streaming da un’isterica Lombardi, e da un narcolettico Crimi, Gianni Letta già stava facendo riscaldamento a bordo campo. Dopo l’umiliazione telematica Bersani avrebbe potuto tranquillamente cedere alle pressioni degli “stagnati” del parlamento e stringere accordi col Pdl, ma niente!, ha temporeggiato, ha aspettato l’elezione del Presidente della Repubblica… ma anche questo non è servito. Ormai era bruciato, andava isolato perché aveva tradito il sistema, aveva tentato un rinnovamento che nessuno voleva. La sentenza era stata oramai emessa e Bersani viene nuovamente umiliato… ma stavolta dai suoi: propone Prodi al Quirinale: ufficiosamente tutti lo sostengono ma durante la votazione lo abbandonano. Anche quel nome fu un tentativo di mediazione col nuovo, una porta che restava socchiusa: Prodi rappresentava una scelta obbligata per il Pd e non dispiaceva al Movimento Cinque Stelle. Anche questo tentativo sfuma, Bersani ora ha la certezza che nessuno lo vuole; ha tentato ciò che nessuno auspicava e si ritira di buon grado.
Quello che è successo dopo lo abbiamo sotto gli
occhi: il parlamento offre il secondo mandato a Napolitano, il Presidente
uscente lo accetta e offre l’incarico a Gianni Letta. Tutti noi in fondo
durante il discorso di insediamento di Napolitano abbiamo provato un senso di
sconfitta. Si sentiva a pelle un clima da restaurazione – una restaurazione
istantanea, perché il nuovo non ha avuto il tempo neanche di vedere la luce -,
un discorso allarmista e ansiogeno che prendeva a pretesto la difficile
situazione di un paese che aveva bisogno di riforme immediate e chiare, sia dal
punto di vista sociale che istituzionale, per rimettere tutte le cose a posto.
A dirla tutta persino come restaurazione è stata piuttosto grottesca: fare un
governo con Berlusconi è stato un po’ come se al Congresso di Vienna avessero
fatto accordi con un Napoleone ridicolo – stessa altezza, stessa megalomania ma
politicamente indecente e totalmente compromesso.
Ora ci ritroviamo con un governo che fa riforme “contentino”,
quasi inutili e senza carattere, costretto a non prendere posizioni su argomenti
cruciali come la riforma fiscale, quella elettorale e la legge sul conflitto di
interessi. Un esecutivo ricattato ogni giorno da un pluricondannato che non ha
bisogno neanche più di sbraitare in tv come prima per far sentire il suo peso.
Un’ accolita di politiculi che ha accettato tra sue fila personaggi
inverosimili… figure dall’affidabilità paragonabile a quella dei giocatori delle
tre carte agli ingressi delle stazioni –
ultima in ordine di tempo è la candidatura secca della Santanché alla
vicepresidenza della Camera; la Santanché… quella dal dito medio facile, quella
che pochi mesi fa era disposta a mettere la pietra tombale sulle gonadi di
Silvio e che ora lo porta in processione su tutti i canali e scende in piazza
dichiarandosi “pseudo-provocatoriamente” meretrice: c’è da dire che se la
Santanché e Giuliano Ferrara fossero davvero prostitute, quelle intese nel “senso
classico” del termine, il mestiere più antico del mondo sarebbe estinto da
tempo… dall’ ameno peripatetismo alla spaventata fuga! Anche se dobbiamo
annoverare e prevedere forme estreme, patologiche ed incomprensibili di
perversioni che potrebbero assurdamente soddifare.
Per questi motivi Bersani va rivalutato, ovviamente
con tutti i suoi difetti e le sue indecisioni. In fondo l’ex segretario del Pd
voleva evitare tutto questo; certo, se vi fosse riuscito si sarebbe trovato
comunque davanti ad un’incognita… ma di sicuro non avremmo avuto a che fare con
questa torba sterile in avanzato stato di decomposizione.
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