In Verità

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domenica 20 novembre 2016

De Luca si spiega con L'Aracnofobia

Caricatura Alby Minotaur //www.facebook.com/alby.minotaur

.....La tela di De Luca, ma anche quella del ragno!
Per quanto i ragni possano far ribrezzo dobbiamo ammettere che sono in grado di costruire dei veri e propri capolavori di ingegneria. La ragnatela è una piccola opera d’arte: articolata e leggera, semplice, sottile e resistente. Questa terribile trappola deve essere quasi invisibile, confondersi tra le cose, spesso la si nota solo controluce attraverso le iridescenze che genera. Tanto letale quando invisibile, la trappola perfetta.
Dopo questa digressione - puramente estetica – ci tocca parlare della ragnatela di Vincenzo De Luca. Qui la natura e l’estetica vanno a farsi benedire ma restano degli elementi in comune fondamentali.
La tela che De Luca ha tessuto negli anni è intricatissima ed è composta da favori fatti e da restituire, da clientele da attivare, da voti da reperire, da uomini e donne da piazzare. Insomma anche questa è invisibile (anche se nota a tutti) e si attiva fatalmente quando deve “catturare” consensi e favori. Il ragnaccio della Campania è vorace e affamato, vuole e pretende, apre la sua bocca – dalla quale escono solo sozzerie – e inizia a tessere. La sua opera è tutt’altro che sottile, anzi, è volgare, prepotente, fatta di intimidazioni e parolacce, di insulti e minacce. La sua sì che è una brutta ragnatela, una vera schifezza… “quasi, quasi” è meglio quella del ragno, almeno in questo caso basta un giornale arrotolato!    Leggi l'articolo per intero su Postik

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